Questo blog parla della candela.
Ho avuto la possibilità di conoscerla a Santena, dove ha sede lo stabilimento produttivo della SER, società in cui lavora mio padre e mio zio.
Il blog mi ha dato l'opportunità di conoscere meglio il paese, il suo mito, l'origine del suo nome.
È stato interessante conoscere le cose per cui è rinomata, che le danno valore internazionale.
La ricerca di un libro che parlasse del posto non è stata facile, ma alla fine si è rivelato estremamente interessante lo spaccato della società che ci viveva un tempo, come si può leggere in una citazione.
Tornando alla candela, la ricerca è iniziata con una piccola analisi del suo nome, che ha origine latina proprio perché sono probabilmente stati i Romani per primi a crearla, quantomeno in occidente.
Dall'antica Roma essa, attraverso i secoli e i continenti, è mutata nei materiali e ha assunto geometrie e funzioni anche molto diverse da quelle originali. Mentre la candela evolveva in tutte le direzioni formando l'attuale tassonomia, al contrario la sua anatomia è rimasta pressoché invariata.
La sua storia non può dissociarsi da quella dei riti religiosi, nei quali era inizialmente utilizzata come fonte di illuminazione e poi nel tempo ne è diventata il simbolo come dimostrano i numerosi proverbi sulle candele, i quali la maggior parte delle volte sono legati a cerimonie religiose. Tuttavia non si può negare che a fianco della spiritualità, essa abbia rappresentato i "lumi della ragione" in un'epoca come quella dell'Illuminismo, in cui la razionalità sconfiggeva il dogmatismo e la superstizione.
Tracce materiali della candela nei secoli si hanno guardando dove compare nella letteratura e nell'arte, ad esempio la si trova tantissimo nei dipinti dei pittori fiamminghi del '600, i cosiddetti "Caravaggeschi" perché ispirati dalla tecnica con cui l'artista italiano rappresentava luci e ombre.
Compare anche nei francobolli e nella musica, peculiare è una canzone afghana del 1600, riportata alla luce da Branduardi nel 2010, che canta l'insensato amore di una falena per la candela.
Al giorno d'oggi, come una volta, la presenza della candela nelle nostre case è quasi scontata, può trovare posto in bagno come decorazione, in giardino d'estate per scacciare le zanzare o in cucina per profumare l'ambiente e addirittura cuocere alcuni piatti della tradizione come la fonduta e la bagna càuda.
Nei fumetti e nei film si trova la dimostrazione che le candele non si sono estinte con l'avvento dell'illuminazione elettrica ma hanno saputo trovare nuovi spazi nella società. Una doverosa citazione è la famosa scena della libreria e della candela nel film Frankenstein Junior del 1974 in cui per aprire un passaggio segreto il protagonista deve spostare una candela: "Rimetta a posto la candela!"
Da tutte queste informazioni è stato possibile tracciare una mappa concettuale e una nuvola dei nomi che schematizzano le sfere e le discipline a cui la candela appartiene e come esse siano in relazione.
È stata anche fatta un'ipotesi su come organizzare un museo dedicato.
Infine sono state prese in esame anche la scienza e la tecnica della candela che arde, un fenomeno semplice all'apparenza ma che si rivela connesso con numerosi rami delle scienze naturali, come ebbe a dire Michael Faraday nel suo The Chemical History of a Candle.
Questo sguardo alle varie epoche della Storia che la candela ha attraversato, agli ambiti della vita in cui è presente, alle innovazioni che l'hanno aggiornata, ai significati che assume e le azioni che permette di eseguire, ne ha fatto emergere l'evoluzione nel tempo e dà la convinzione che questa continuerà nel futuro.
venerdì 17 gennaio 2020
#32 - Le azioni della candela
- Illuminare
- Scaldare
- Profumare
- Bruciare
- Pregare
- Fondere
- Decorare
- Accendere
- Spegnere
- Promettere
- Cenare
- Chiedere
#30 - La scienza e la tecnica della candela
"Non c’è infatti legge che governi le varie parti dell’universo che non si manifesti in questo fenomeno. E non c’è mezzo migliore, né più efficace, per entrare nel dominio delle scienze naturali che studiare il fenomeno fisico di una candela che arde."
La cera che è sullo stoppino vaporizza per il calore della fiamma. Una volta allo stato gassoso, essa si combina con l'ossigeno dell'atmosfera formando la fiamma. Questa fiamma produce calore sufficiente a mantenere accesa la candela tramite la seguente catena di eventi: il calore della fiamma fonde la parte superiore della massa di combustibile, che sale lungo lo stoppino per capillarità, ed infine il combustibile liquefatto viene vaporizzato e brucia all'interno della fiamma.
La cera, la paraffina e la stearina, materiali di cui sono formate le candele, sono ricche di carbonio. Per ogni molecola di ossigeno che reagisce con un atomo di carbonio viene prodotta una molecola di anidride carbonica (C + O2 = CO2).
La cera posta sul bordo della candela è raffreddata dalla corrente ascensionale dell'aria richiamata dalla fiamma, in questo modo si forma uno scodellino di cera liquida contornato da una sottile parete di cera solida. Nel caso di candele dentro un contenitore (tealight, lumini votivi, bicchieri) non si forma uno scodellino di cera liquida ma si liquefa un intero strato di cera (anche 2/3 cm) quindi in questo tipo di candele è presente un bottone metallico al fondo dello stoppino per evitare che lo stoppino stesso cada una volta che la liquefazione della cera giunga al fondo del contenitore, inoltre lo stoppino viene rivestito con cera dal punto di fusione più elevato, per evitare che a contatto con la massa di cera fusa collassi e spenga la fiamma.
La combustione avviene in varie regioni (come si evince dai diversi colori visibili all'interno della fiamma). Nelle regioni blu, che sono quelle più calde, l'idrogeno si separa dal combustibile e brucia producendo vapore acqueo. La parte gialla, più luminosa è costituita dalle rimanenti particelle di carbonio che si ossidano formando anidride carbonica.
Via via che la massa di combustibile si scioglie e si consuma, la candela si accorcia. Lo stoppino è studiato perché si pieghi nella fiamma toccandone la superficie a metà altezza dove la fiamma è più calda e dove il cotone può bruciare senza lasciare residui.
Justus Liebig fu il primo a esaminare la natura chimica della cera d’api, e la classe di composti chimici chiamati genericamente cere in seguito venne descritta come miscela di esteri derivati da acidi carbossilici e alcoli, entrambi con lunghe catene di atomi di carbonio. Tuttavia si trattava di una definizione errata, poiché normalmente sono presenti anche una certa varietà di acidi carbossilici e altri idrocarburi a catena lunga fino a 30-32 atomi di carbonio, oltre a un 5% della sua composizione che ancora non è stata del tutto identificata.
http://www.funsci.com/fun3_it/candela/piatto.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Candela_(illuminazione)
Michael Faraday, La storia chimica di una Candela
La cera che è sullo stoppino vaporizza per il calore della fiamma. Una volta allo stato gassoso, essa si combina con l'ossigeno dell'atmosfera formando la fiamma. Questa fiamma produce calore sufficiente a mantenere accesa la candela tramite la seguente catena di eventi: il calore della fiamma fonde la parte superiore della massa di combustibile, che sale lungo lo stoppino per capillarità, ed infine il combustibile liquefatto viene vaporizzato e brucia all'interno della fiamma.
La cera, la paraffina e la stearina, materiali di cui sono formate le candele, sono ricche di carbonio. Per ogni molecola di ossigeno che reagisce con un atomo di carbonio viene prodotta una molecola di anidride carbonica (C + O2 = CO2).
La cera posta sul bordo della candela è raffreddata dalla corrente ascensionale dell'aria richiamata dalla fiamma, in questo modo si forma uno scodellino di cera liquida contornato da una sottile parete di cera solida. Nel caso di candele dentro un contenitore (tealight, lumini votivi, bicchieri) non si forma uno scodellino di cera liquida ma si liquefa un intero strato di cera (anche 2/3 cm) quindi in questo tipo di candele è presente un bottone metallico al fondo dello stoppino per evitare che lo stoppino stesso cada una volta che la liquefazione della cera giunga al fondo del contenitore, inoltre lo stoppino viene rivestito con cera dal punto di fusione più elevato, per evitare che a contatto con la massa di cera fusa collassi e spenga la fiamma.
La combustione avviene in varie regioni (come si evince dai diversi colori visibili all'interno della fiamma). Nelle regioni blu, che sono quelle più calde, l'idrogeno si separa dal combustibile e brucia producendo vapore acqueo. La parte gialla, più luminosa è costituita dalle rimanenti particelle di carbonio che si ossidano formando anidride carbonica.
Via via che la massa di combustibile si scioglie e si consuma, la candela si accorcia. Lo stoppino è studiato perché si pieghi nella fiamma toccandone la superficie a metà altezza dove la fiamma è più calda e dove il cotone può bruciare senza lasciare residui.
Oggi, in un contesto industriale, le cere non sono definite tramite la loro formulazione chimica, bensì attraverso le singole proprietà fisiche, come la trasparenza, l’opacità, il punto di fusione, di rammollimento e la viscosità della fase liquida, tanto per fare qualche esempio.
Dal punto di vista della produzione, che oggi consta di numerosi procedimenti tecnici diversi, è interessare dare uno sguardo allo stato dell'arte precedente l'era industriale.
Nella celebre Encyclopédie di Denis Diderot e Jean Baptiste Le Rond d'Alembert particolare attenzione è data alle scienze, nonché alle tecniche delle arti e dei mestieri. Quattro incisioni all'acquaforte sono dedicate alla manifattura delle candele.
Fonti:
https://gifh.wordpress.com/2011/12/19/tutto-il-fascino-della-chimica-nelle-candele-di-natale/http://www.funsci.com/fun3_it/candela/piatto.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Candela_(illuminazione)
#27 - Il museo della candela
La candela è un oggetto della vita quotidiana usato fin dall'antichità, quindi se dovessi progettare un museo a lei dedicato, punterei sull'interattività del pubblico.
Per comprendere l'importanza e l'utilità della candela nelle società del passato sarebbe opportuno organizzare stanze dedicate in cui grandi schermi mostrino ricostruzioni animate delle scene di vita in cui le candele erano fondamentali.
Per comprendere l'importanza e l'utilità della candela nelle società del passato sarebbe opportuno organizzare stanze dedicate in cui grandi schermi mostrino ricostruzioni animate delle scene di vita in cui le candele erano fondamentali.
A seguire inserirei postazioni con il materiale necessario per formare la propria candela, sarebbe un'esperienza attiva e piacevole soprattutto per i più piccoli.
#25 - La candela a casa
A casa mia le candele fanno parte dell'arredamento...
...in salotto
...e anche in sala da pranzo
Ma è al buio della sera che diventano una presenza centrale nella casa, con un luce completamente diversa da quella delle classiche lampadine, una luce più calda, rilassante e accogliente.
...in salotto
...e anche in sala da pranzo
Ma è al buio della sera che diventano una presenza centrale nella casa, con un luce completamente diversa da quella delle classiche lampadine, una luce più calda, rilassante e accogliente.
#24 - La candela nel cinema
Beauty and the Beast (1991), diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise
Young Frankenstein (1974), diretto da Mel Brooks
Il maître Lumière in una scena del film |
Young Frankenstein (1974), diretto da Mel Brooks
Gene Wilder in una scena del film |
#23 - La candela nella Letteratura
Oscar aprì la porta con una spinta. La luce della strada si
riversò nel piccolo ingresso, ma oltre era buio.
«Hai un fiammifero?» Domandai.
«E una candela», rispose il mio amico con un sorriso,
tirandone fuori una dalla tasca del cappotto. «In Little
College Street sembravano essercene d'avanzo.»
Mi porse il bastone da passeggio e accese la candela.
Ci richiudemmo la porta alle spalle e avanzammo verso le scale.
Spegniti, spegniti breve candela! La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla.
"Hai Paura Narciso?" gli diceva, "Hai orrore, hai veduto qualcosa? Sì reverendo, il mondo è pieno di morte; essa sta su ogni siepe, dietro ogni albero e non vi giova costruire mura e dormitori e cappelle e chiese, essa guarda dentro dalla finestra e ride e conosce perfettamente ciascuno di voi; nel cuore della notte la sentite ridere dietro le vostre finestre e pronunciare i vostri nomi. Cantate pure i vostri salmi e bruciate per bene le candele sull'altare e recitate i vostri vespri e i vostri mattutini e raccogliete erbe nel laboratorio e raccogliete libri nella biblioteca! Digiuni amico? Ti privi del sonno? Ti aiuterà ben lei, madonna Morte, e ti priverà di tutto, fino alle ossa.
Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l'unica che l'aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d'alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell'universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel.
riversò nel piccolo ingresso, ma oltre era buio.
«Hai un fiammifero?» Domandai.
«E una candela», rispose il mio amico con un sorriso,
tirandone fuori una dalla tasca del cappotto. «In Little
College Street sembravano essercene d'avanzo.»
Mi porse il bastone da passeggio e accese la candela.
Ci richiudemmo la porta alle spalle e avanzammo verso le scale.
Da: Oscar Wilde e i delitti a lume di candela, Gyles Brandreth, 2007
Da Macbeth: atto V, scena V, William Shakespeare
"Hai Paura Narciso?" gli diceva, "Hai orrore, hai veduto qualcosa? Sì reverendo, il mondo è pieno di morte; essa sta su ogni siepe, dietro ogni albero e non vi giova costruire mura e dormitori e cappelle e chiese, essa guarda dentro dalla finestra e ride e conosce perfettamente ciascuno di voi; nel cuore della notte la sentite ridere dietro le vostre finestre e pronunciare i vostri nomi. Cantate pure i vostri salmi e bruciate per bene le candele sull'altare e recitate i vostri vespri e i vostri mattutini e raccogliete erbe nel laboratorio e raccogliete libri nella biblioteca! Digiuni amico? Ti privi del sonno? Ti aiuterà ben lei, madonna Morte, e ti priverà di tutto, fino alle ossa.
Da: Narciso e Boccadoro, Hermann Hesse, 1930
Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l'unica che l'aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d'alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell'universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel.
Da: La casa degli spiriti, Isabel Allende, 1982
#22 - La candela nei Fumetti
Cortomaltese, Favola di Venezia (Sirat Al-Bunduqiyyah), 1977, I classici del fumetto di Repubblica, pag.306 |
Topolino, Topolino e il doppio segreto di "Macchia Nera", 1955, I classici di Repubblica, pag.136 |
Zio Paperone, Zio Paperone l'ultimo signore dell'Eldorado, 2000, I classici di Rebubblica, pag.61 |
#21 - La candela nella musica
Goodbye Norma Jean
Though I never knew you at all
You had the grace to hold yourself
While those around you crawled
They crawled out of the woodwork
And they whispered into your brain
They set you on the treadmill
And they made you change your name
And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in
And I would have liked to have known you
But I was just a kid
Your candle burned out long before
Your legend ever did
Loneliness was tough
The toughest role you ever played
Hollywood created a superstar
And pain was the price you paid
Even when you died
Oh the press still hounded you
All the papers had to say
Was that Marilyn was found in the nude
And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in
And I would have liked to have known you
But I was just a kid
Your candle burned out long before
Your legend ever did
Goodbye Norma Jean
Though I never knew you at all
You had the grace to hold yourself
While those around you crawled
Goodbye Norma Jean
From the young man in the twenty second row
Who sees you as something more than sexual
More than just our Marilyn Monroe
And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never knowing who to cling to
When the rain set in
And I would have liked to have known you
But I was just a kid
Your candle burned out long before
Your legend ever did
Your candle burned out long before
Your legend ever did
Si cena a lume di candela
e la sera va notte si farà
l’orologio suona da lontano
tempo cosa fai non passa mai.
Luna in cielo dimmi cosa fai
tu brilli brilli e io m’innamoro di lei
io che non ci son cascato mai
io per quest’amore morirei.
Senti amore amore che farei da solo
se non ci fossi tu accanto a me.
Questo mormorio così vicino non lo sento più
sento ancora il suono di un violino
tempo cosa fai non passa mai.
Luna in cielo dimmi cosa fai
senti amore amore che farei
se non ci fossi tu accanto a me.
La candela e la falena- Angelo Branduardi, 2010
Io ti canto dolce candela
Che tu sia di tua luce amante.
Sono la fiamma e la falena
Come verità ed amore.
Per amore danzo nel fuoco,
Per te l'amo... non ho altro amore.
La mia passione si spegnerà
Nella fiamma che ti consuma.
N'ella luce io danzo, per il fuoco d'amore
Amo si fuoco per tè...altro amore non ho.
Io ti canto bella falena
Che tu sei di mia luce amante.
Tu non conosci la verità...
Il tuo volo è un 'illusione.
Amo me stessa e la mia morte.
Con me arde il fuoco, non io nel fuoco
E quando all'alba mi spegnerò
Di me traccia non resterà.
Afghanistan, 1600
Mirza Khan Ansari
Poeta e mistico di etnia Pashtun, canta l'insensato amore della falena per la candela...
Ragione e Sentimento. Verità ed Amore.
Fonti:
https://www.angolotesti.it/A/testi_canzoni_angelo_branduardi_1098/testo_canzone_la_candela_e_la_falena_34272.html
#20 - I brevetti della candela
Nel 1825 Eugène Chevreul e Joseph-Louis Gay-Lussac brevettarono la stearina. Come il sego, questa era derivata dagli animali, ma non conteneva glicerina. La stearina è dura e resistente, con un intervallo di fusione conveniente di 54-72,5 °C.
Nel 1834, Joseph Morgan, un peltraio di Manchester, brevettò una macchina che rivoluzionò la fabbricazione delle candele. Essa consentiva la produzione continua di candele in stampi usando un cilindro con un pistone mobile per espellere le candele mentre si solidificavano. Questa produzione meccanizzata più efficiente produsse circa 1.500 candele l'ora (secondo il suo brevetto "... con tre uomini e cinque ragazzi [la macchina] produrrà due tonnellate di candele in dodici"). Questo consentì alle candele di diventare una merce facilmente disponibile per le masse.
Lantern candle with translucent casing
Fonti:
Nel 1834, Joseph Morgan, un peltraio di Manchester, brevettò una macchina che rivoluzionò la fabbricazione delle candele. Essa consentiva la produzione continua di candele in stampi usando un cilindro con un pistone mobile per espellere le candele mentre si solidificavano. Questa produzione meccanizzata più efficiente produsse circa 1.500 candele l'ora (secondo il suo brevetto "... con tre uomini e cinque ragazzi [la macchina] produrrà due tonnellate di candele in dodici"). Questo consentì alle candele di diventare una merce facilmente disponibile per le masse.
WO2007112941A1 di Piergiorgio Ambroggio e Giuseppe Ambroggio, 11 ottobre 2007:
Candle container and candle with extinguishing properties
Candela rivestita da contenitore traslucido composto da un laminato di carta multistrato.
Oltre a creare un particolare effetto ottico quando accesa, questo tipo di rivestimento è biodegradabile e permette di evitare l'utilizzo di plastica.
US8439668B2 di Piergiorgio Ambroggio, 14 maggio 2013:
Contenitore capace di spegnere automaticamente la candela contenuta nel caso la cera prenda fuoco in maniera incontrollata oppure nel caso la temperatura superi un certo limite.
In questo modo si limita il rischio di incendi e danni alle persone.
#19 - La candela nell'arte
Gerrit Van Honthorst, Childwood of Christ, circa 1620, San Pietroburgo, Museo statale Ermitage |
Matthias Stom, A Young Man Reading by Candlelight, circa 1630, Stoccolma, Nationalmuseum |
Gerrit Van Honthorst, Christ before the High Priest, circa 1617, Londra, National Gallery |
Urs Fischer si è recentemente imposto nel panorama internazionale grazie alla produzione di sculture in cera concepite come grandi candele destinate a sciogliersi.
“Le candele mi danno l’idea di qualcosa che progredisce, che si trasforma, che si consuma senza scomparire. L’opera non c’è più ma allo stesso tempo non è andata da nessuna parte."
Urs Fischer
Fonti:
https://ephemeral.altervista.org/urs-fischer-quando-le-candele-divengono-sculture/?doing_wp_cron=1579286135.0092160701751708984375
giovedì 16 gennaio 2020
#18 - In cucina
La candela è molto presente in cucina e a tavola.
Un tempo lo era per illuminare i banchetti; oggi può deodorare la sala, scaldare pietanze tradizionali e soprattutto creare quell'atmosfera a luce soffusa che suscita eleganza e intimità e solo lei, ancora oggi, sa offrire.
La Fonduta, tipico piatto svizzero, consiste in formaggio fuso e va mangiato caldo. È necessario quindi servirla in una pentola (caquelon) che viene riscaldata da una candela posta alla base, così da mantenere la giusta temperatura durante tutto il pasto.
Anche la bagna càuda, pietanza tradizionale piemontese, è mantenuta calda allo stesso modo nel fojòt.
Un semplice ed efficace rimedio agli odori forti che permangono in cucina sono le candele deodoranti.
La candela dolce è un dessert di natale di grande creatività che trae ispirazione dalle candele usate come decorazioni natalizie.
Le candele sono anche un formato di pasta particolare, avendo una forma che deve le sue origini alle tradizionali processioni religiose diffuse in tutto il Sud Italia. Lisce e cilindriche proprio come delle vere e proprie candele, questo tipo di pasta ha mantenuto le stesse caratteristiche di quando veniva venduta sfusa nei negozi di alimentari in lunghi sacchetti di cartone. La tradizione culinaria partenopea vuole che queste candele siano abbinate a sughi ricchi e sostanziosi e insaporite con parmigiano e pecorino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fonduta
https://it.wikipedia.org/wiki/Foj%C3%B2t
martedì 14 gennaio 2020
#15 - L'evoluzione futura della candela
La candela come mezzo di illuminazione è stata soppiantata, negli ultimi due secoli, da metodi di illuminazione superiori.
Dapprima la lampada a cherosene o lampada a petrolio, poi la lampada a gas e definitivamente la lampada a incandescenza hanno portato l'industria della candela ad un rapido declino.
Queste innovazioni sono state tali poiché hanno permesso di aumentare l'efficienza energetica e la sicurezza.
Da questo punto in poi, le candele finirono per essere commercializzate più come un elemento decorativo. Le candele diventarono disponibili in un vasto assortimento di dimensioni, forme e colori, e l'interesse dei consumatori per le candele profumate cominciò a crescere.
https://www.butac.it/rekindle-candle/
https://www.vectorstock.com/royalty-free-vector/evolution-of-light-vector-4008233
Dapprima la lampada a cherosene o lampada a petrolio, poi la lampada a gas e definitivamente la lampada a incandescenza hanno portato l'industria della candela ad un rapido declino.
Queste innovazioni sono state tali poiché hanno permesso di aumentare l'efficienza energetica e la sicurezza.
Da questo punto in poi, le candele finirono per essere commercializzate più come un elemento decorativo. Le candele diventarono disponibili in un vasto assortimento di dimensioni, forme e colori, e l'interesse dei consumatori per le candele profumate cominciò a crescere.
Durante gli anni 90 dello scorso secolo, furono sviluppati nuovi tipi di cere per candele a causa di una domanda insolitamente alta per le candele stesse.
La funzione della candela è così mutata, facendola diventare un oggetto di lusso e di design. Inoltre, grazie agli sviluppi della tecnica, essa si è inserita in nuovi settori come quelli della profumazione e della disinfestazione, oltre a quello del benessere.
Recentemente il designer Benjamin Shine ha creato un sistema di porta-candela molto ingegnoso che recupera la cera per rimodellare una nuova candela. Si chiama Rekindle Candle e permette di bruciare la cera che normalmente andrebbe sprecata.
Per ora si tratta solamente di un concept design ma forse sarà il prossimo passo nello sviluppo della candela.
Rekindle Candle |
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_fabbricazione_delle_candelehttps://www.butac.it/rekindle-candle/
https://www.vectorstock.com/royalty-free-vector/evolution-of-light-vector-4008233
#14 - La candela come simbolo
Oltre alla funzione di illuminazione, la candela veniva usata nei riti religiosi o nelle cerimonie magiche, poiché, secondo Gaston Bachelard, la fiamma è simbolo della verticalità ascendente dello spirito, che consuma la materia come il fuoco si alimenta della cera.
Essa ha un forte valore simbolico in tutte le tradizioni. Le vengono attribuiti fin dall’antichità diversi significati e viene usata in tantissimi riti.L’aspetto più evidente è quello di illuminare le tenebre, sia in senso materiale, che in senso metaforico. dove le tenebre simboleggiano l’oscurità del male, del dolore, la tempesta di emozioni e dei sentimenti. La luce della fiamma che allontana le paure, il male, i demoni e le forze occulte che circondano l’oscurità, è il simbolo dell’individualità. La forza ascensionale della fiamma, come la vita sale verso il cielo e ad essa ritorna anche dopo il soffio che la fa vacillare. La sua luce indica la presenza e il trionfo del bene sul male, rappresenta il potere del bene, la sapienza, l’illuminazione, la conoscenza e la realizzazione spirituale dell’uomo, che sconfigge l’oscurità, indice di male, ignoranza, stupidità, materialismo.
Le candele si prestavano anche a rappresentare una sintesi dei quattro elementi della natura: il fuoco per la fiamma, la terra per lo stoppino, l'aria per il fumo, e l'acqua per la cera disciolta.
Secondo un'antica tradizione occidentale, alla nascita di un bambino veniva acceso un cero per proteggerlo dagli spiriti maligni, generalmente associati all'oscurità. Quest'usanza si sarebbe perpetuata nello spegnimento delle candele che vengono incrementate ad ogni compleanno in occasione della torta da consumare nel festeggiamento.
Si pensi per esempio a...
Ebraismo
Umanesimo
Per alcuni Umanisti la candela è usata come simbolo del lume della ragione.
Satanismo
Durante i rituali satanici, alcune candele nere sono l'unica fonte di luce, ad eccezione di una candela bianca sull'altare. La luce fioca serve a creare un'atmosfera mistica e il colore delle candele ha anch'esso un significato simbolico.
Un paio di candele sono accese il venerdì sera, per celebrare l’inizio dello Shabbat.
Durante la Festa di Hanukkah, o Festa delle Luci, ogni notte per otto giorni consecutivi viene accesa una candela che commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la libertà conquistata dagli invasori elleni.
Per alcuni Umanisti la candela è usata come simbolo del lume della ragione.
Il festival Umanista HumanLight spesso è caratterizzato da una cerimonia in cui si accendono delle candele.
Durante i rituali satanici, alcune candele nere sono l'unica fonte di luce, ad eccezione di una candela bianca sull'altare. La luce fioca serve a creare un'atmosfera mistica e il colore delle candele ha anch'esso un significato simbolico.
Kwanzaa
La candela è utilizzata durante la Kwanzaa, celebrazione annuale della cultura Afro-Americana.
Sul Kinara, il tipico candeliere a sette braccia, vengono messe tre candele rosse a simboleggiare gli sforzi e le lotte Afro-Americane, una nera che rappresenta il popolo Afro-Americano e tre candele verdi per le speranze della gente.
Il Cristianesimo ha rivestito le candele e la loro luce di un’importanza ancora più significativa.
“E Dio disse: Fiat lux!, sia fatta la luce. E la luce fu” (Gen 1,3).
Questa è una delle prime cose che si leggono nella Bibbia, la creazione della luce da parte di Dio. È questa la prima, visibile manifestazione della sua volontà. È la luce che ci permette di vedere, di constatare la magnificenza del mondo creato da Dio. Senza luce la Creazione stessa non avrebbe ragione d’essere, perderebbe gran parte della sua grandezza.
Le candele liturgiche si ricollegano a questa idea di Dio inteso come luce, e soprattutto di Gesù come Luce di Dio. Gesù infatti viene definito ripetutamente nelle Sacre scritture come la “luce che rischiara il mondo”.
Le candele votive accese dai fedeli davanti a un altare, o a una statua di Gesù, della Madonna, di un Santo, hanno un significato ben preciso. Non si tratta semplicemente di un’offerta che il cristiano fa per accompagnare la propria preghiera, per rafforzarla o chiedere una grazia. La candela accesa simboleggia il cristiano stesso, il suo essere figlio della luce, e dunque figlio di Dio. Accendere una candela e offrirla è un modo per affermare la propria volontà di seguire l’esempio di Gesù, di essere “luce del mondo”. Accendere una candela votiva esprime anche la volontà di affidare le proprie parole e i propri pensieri al Signore, alla Madonna, ai Santi.
Le candele vengono impiegate anche a scopi divinatori attraverso due pratiche principali: la ceromanzia, interpretazione della cera, e la licnomanzia, interpretazione delle fiamme.
Nella ceromanzia la cera sciolta viene fatta gocciolare in un recipiente con acqua fredda; le figure che si formano simboleggiano messaggi diversi. La cera, in alcuni casi, può tramutarsi in numeri, che indicano date importanti per chi consulta, o lettere, associate a iniziali di nomi.
Nella licnomanzia, sebbene sussistano differenze interpretative, si ritiene che la fiamma saltellante indichi lotte o opposizioni, una fiamma molto alta è associata a un lavoro spirituale che si svolge rapidamente, quindi è di buon auspicio. Una fiamma bassa e debole simboleggia qualcosa che ostacola il lavoro o comunque negatività.
Il Cristianesimo ha rivestito le candele e la loro luce di un’importanza ancora più significativa.
“E Dio disse: Fiat lux!, sia fatta la luce. E la luce fu” (Gen 1,3).
Questa è una delle prime cose che si leggono nella Bibbia, la creazione della luce da parte di Dio. È questa la prima, visibile manifestazione della sua volontà. È la luce che ci permette di vedere, di constatare la magnificenza del mondo creato da Dio. Senza luce la Creazione stessa non avrebbe ragione d’essere, perderebbe gran parte della sua grandezza.
Le candele liturgiche si ricollegano a questa idea di Dio inteso come luce, e soprattutto di Gesù come Luce di Dio. Gesù infatti viene definito ripetutamente nelle Sacre scritture come la “luce che rischiara il mondo”.
Le candele votive accese dai fedeli davanti a un altare, o a una statua di Gesù, della Madonna, di un Santo, hanno un significato ben preciso. Non si tratta semplicemente di un’offerta che il cristiano fa per accompagnare la propria preghiera, per rafforzarla o chiedere una grazia. La candela accesa simboleggia il cristiano stesso, il suo essere figlio della luce, e dunque figlio di Dio. Accendere una candela e offrirla è un modo per affermare la propria volontà di seguire l’esempio di Gesù, di essere “luce del mondo”. Accendere una candela votiva esprime anche la volontà di affidare le proprie parole e i propri pensieri al Signore, alla Madonna, ai Santi.
Le candele vengono impiegate anche a scopi divinatori attraverso due pratiche principali: la ceromanzia, interpretazione della cera, e la licnomanzia, interpretazione delle fiamme.
Nella ceromanzia la cera sciolta viene fatta gocciolare in un recipiente con acqua fredda; le figure che si formano simboleggiano messaggi diversi. La cera, in alcuni casi, può tramutarsi in numeri, che indicano date importanti per chi consulta, o lettere, associate a iniziali di nomi.
Nella licnomanzia, sebbene sussistano differenze interpretative, si ritiene che la fiamma saltellante indichi lotte o opposizioni, una fiamma molto alta è associata a un lavoro spirituale che si svolge rapidamente, quindi è di buon auspicio. Una fiamma bassa e debole simboleggia qualcosa che ostacola il lavoro o comunque negatività.
Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Ceremonial_use_of_lights#Candles
https://it.wikipedia.org/wiki/Candela_(illuminazione)
http://interazionearmonica.com/blog/candela-simbolismo/
https://www.holyart.it/blog/accessori-liturgia/candele-liturgiche-perche-importanti/
https://www.eticamente.net/48711/significato-simbolico-delle-candele-a-cosa-servono-e-come-utilizzarle.html?cn-reloaded=1
https://en.wikipedia.org/wiki/Ceremonial_use_of_lights#Candles
https://it.wikipedia.org/wiki/Candela_(illuminazione)
http://interazionearmonica.com/blog/candela-simbolismo/
https://www.holyart.it/blog/accessori-liturgia/candele-liturgiche-perche-importanti/
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