martedì 14 gennaio 2020

#14 - La candela come simbolo

Oltre alla funzione di illuminazione, la candela veniva usata nei riti religiosi o nelle cerimonie magiche, poiché, secondo Gaston Bachelard, la fiamma è simbolo della verticalità ascendente dello spirito, che consuma la materia come il fuoco si alimenta della cera.




Essa ha un forte valore simbolico in tutte le tradizioni. Le vengono attribuiti fin dall’antichità diversi significati e viene usata in tantissimi riti.

L’aspetto più evidente è quello di illuminare le tenebre, sia in senso materiale, che in senso metaforico. dove le tenebre simboleggiano l’oscurità del male, del dolore, la tempesta di emozioni e dei sentimenti. La luce della fiamma che allontana le paure, il male, i demoni e le forze occulte che circondano l’oscurità, è il simbolo dell’individualità. La forza ascensionale della fiamma, come la vita sale verso il cielo e ad essa ritorna anche dopo il soffio che la fa vacillare. La sua luce indica la presenza e il trionfo del bene sul male, rappresenta il potere del bene, la sapienza, l’illuminazione, la conoscenza e la realizzazione spirituale dell’uomo, che sconfigge l’oscurità, indice di male, ignoranza, stupidità, materialismo.



 Le candele si prestavano anche a rappresentare una sintesi dei quattro elementi della natura: il fuoco per la fiamma, la terra per lo stoppino, l'aria per il fumo, e l'acqua per la cera disciolta.
Secondo un'antica tradizione occidentale, alla nascita di un bambino veniva acceso un cero per proteggerlo dagli spiriti maligni, generalmente associati all'oscurità. Quest'usanza si sarebbe perpetuata nello spegnimento delle candele che vengono incrementate ad ogni compleanno in occasione della torta da consumare nel festeggiamento.





La candela rappresenta l’uomo, infatti la cera è il corpo, lo stoppino l’anima, la fiamma lo spirito; è simbolo della vita dal momento che: si accende, si consuma il corpo mentre lo spirito sale al cielo. Essa rappresenta un ponte tra l’uomo e il divino, tra la materia e lo spirito. In questo senso viene utilizzata per le preghiere e per le invocazioni alle divinità. Accendere una candela è innalzare una preghiera, chiedere a Dio la realizzazione di un desiderio, la sua durata è correlata al tempo di accensione. Più la candela brucia lentamente e per lungo tempo, maggiore è l’importanza di ciò che si chiede.



Si pensi per esempio a...



Ebraismo
Un paio di candele sono accese il venerdì sera, per celebrare l’inizio dello Shabbat.
Durante la Festa di Hanukkah, o Festa delle Luci, ogni notte per otto giorni consecutivi viene accesa una candela che commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la libertà conquistata dagli invasori elleni.



Umanesimo
Per alcuni Umanisti la candela è usata come simbolo del lume della ragione.
Il festival Umanista HumanLight spesso è caratterizzato da una cerimonia in cui si accendono delle candele.



Satanismo
Durante i rituali satanici, alcune candele nere sono l'unica fonte di luce, ad eccezione di una candela bianca sull'altare. La luce fioca serve a creare un'atmosfera mistica e il colore delle candele ha anch'esso un significato simbolico.




Kwanzaa
La candela è utilizzata durante la Kwanzaa, celebrazione annuale della cultura Afro-Americana.
Sul Kinara, il tipico candeliere a sette braccia, vengono messe tre candele rosse a simboleggiare gli sforzi e le lotte Afro-Americane, una nera che rappresenta il popolo Afro-Americano e tre candele verdi per le speranze della gente.




Il Cristianesimo ha rivestito le candele e la loro luce di un’importanza ancora più significativa.
“E Dio disse: Fiat lux!, sia fatta la luce. E la luce fu” (Gen 1,3).
Questa è una delle prime cose che si leggono nella Bibbia, la creazione della luce da parte di Dio. È questa la prima, visibile manifestazione della sua volontà. È la luce che ci permette di vedere, di constatare la magnificenza del mondo creato da Dio. Senza luce la Creazione stessa non avrebbe ragione d’essere, perderebbe gran parte della sua grandezza.
Le candele liturgiche si ricollegano a questa idea di Dio inteso come luce, e soprattutto di Gesù come Luce di Dio. Gesù infatti viene definito ripetutamente nelle Sacre scritture come la “luce che rischiara il mondo”.
Le candele votive accese dai fedeli davanti a un altare, o a una statua di Gesù, della Madonna, di un Santo, hanno un significato ben preciso. Non si tratta semplicemente di un’offerta che il cristiano fa per accompagnare la propria preghiera, per rafforzarla o chiedere una grazia. La candela accesa simboleggia il cristiano stesso, il suo essere figlio della luce, e dunque figlio di Dio. Accendere una candela e offrirla è un modo per affermare la propria volontà di seguire l’esempio di Gesù, di essere “luce del mondo”. Accendere una candela votiva esprime anche la volontà di affidare le proprie parole e i propri pensieri al Signore, alla Madonna, ai Santi.





Le candele vengono impiegate anche a scopi divinatori attraverso due pratiche principali: la ceromanzia, interpretazione della cera, e la licnomanzia, interpretazione delle fiamme.

Nella ceromanzia la cera sciolta viene fatta gocciolare in un recipiente con acqua fredda; le figure che si formano simboleggiano messaggi diversi. La cera, in alcuni casi, può tramutarsi in numeri, che indicano date importanti per chi consulta, o lettere, associate a iniziali di nomi.
Nella licnomanzia, sebbene sussistano differenze interpretative, si ritiene che la fiamma saltellante indichi lotte o opposizioni, una fiamma molto alta è associata a un lavoro spirituale che si svolge rapidamente, quindi è di buon auspicio. Una fiamma bassa e debole simboleggia qualcosa che ostacola il lavoro o comunque negatività. 














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#33 - La sintesi finale

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