venerdì 17 gennaio 2020

#33 - La sintesi finale

Questo blog parla della candela.
Ho avuto la possibilità di conoscerla a Santena, dove ha sede lo stabilimento produttivo della SER, società in cui lavora mio padre e mio zio.
Il blog mi ha dato l'opportunità di conoscere meglio il paese, il suo mito, l'origine del suo nome.
È stato interessante conoscere le cose per cui è rinomata, che le danno valore internazionale.
La ricerca di un libro che parlasse del posto non è stata facile, ma alla fine si è rivelato estremamente interessante lo spaccato della società che ci viveva un tempo, come si può leggere in una citazione.

Tornando alla candela, la ricerca è iniziata con una piccola analisi del suo nome, che ha origine latina proprio perché sono probabilmente stati i Romani per primi a crearla, quantomeno in occidente.
Dall'antica Roma essa, attraverso i secoli e i continenti, è mutata nei materiali e ha assunto geometrie e funzioni anche molto diverse da quelle originali. Mentre la candela evolveva in tutte le direzioni formando l'attuale tassonomia, al contrario la sua anatomia è rimasta pressoché invariata.
La sua storia non può dissociarsi da quella dei riti religiosi, nei quali era inizialmente utilizzata come fonte di illuminazione e poi nel tempo ne è diventata il simbolo come dimostrano i numerosi proverbi sulle candele, i quali la maggior parte delle volte sono legati a cerimonie religiose. Tuttavia non si può negare che a fianco della spiritualità, essa abbia rappresentato i "lumi della ragione" in un'epoca come quella dell'Illuminismo, in cui la razionalità sconfiggeva il dogmatismo e la superstizione.

Tracce materiali della candela nei secoli si hanno guardando dove compare nella letteratura e nell'arte, ad esempio la si trova tantissimo nei dipinti dei pittori fiamminghi del '600, i cosiddetti "Caravaggeschi" perché ispirati dalla tecnica con cui l'artista italiano rappresentava luci e ombre.
Compare anche nei francobolli e nella musica, peculiare è una canzone afghana del 1600, riportata alla luce da Branduardi nel 2010, che canta l'insensato amore di una falena per la candela.

Al giorno d'oggi, come una volta, la presenza della candela nelle nostre case è quasi scontata, può trovare posto in bagno come decorazione, in giardino d'estate per scacciare le zanzare o in cucina per profumare l'ambiente e addirittura cuocere alcuni piatti della tradizione come la fonduta e la bagna càuda.
Nei fumetti e nei film si trova la dimostrazione che le candele non si sono estinte con l'avvento dell'illuminazione elettrica ma hanno saputo trovare nuovi spazi nella società. Una doverosa citazione è la famosa scena della libreria e della candela nel film Frankenstein Junior del 1974 in cui per aprire un passaggio segreto il protagonista deve spostare una candela: "Rimetta a posto la candela!"

Da tutte queste informazioni è stato possibile tracciare una mappa concettuale e una nuvola dei nomi che schematizzano le sfere e le discipline a cui la candela appartiene e come esse siano in relazione.
È stata anche fatta un'ipotesi su come organizzare un museo dedicato.
Infine sono state prese in esame anche la scienza e la tecnica della candela che arde, un fenomeno semplice all'apparenza ma che si rivela connesso con numerosi rami delle scienze naturali, come ebbe a dire Michael Faraday nel suo The Chemical History of a Candle.

Questo sguardo alle varie epoche della Storia che la candela ha attraversato, agli ambiti della vita in cui è presente, alle innovazioni che l'hanno aggiornata, ai significati che assume e le azioni che permette di eseguire, ne ha fatto emergere l'evoluzione nel tempo e dà la convinzione che questa continuerà nel futuro.


#32 - Le azioni della candela


  • Illuminare
  • Scaldare
  • Profumare
  • Bruciare
  • Pregare
  • Fondere
  • Decorare
  • Accendere 
  • Spegnere
  • Promettere
  • Cenare
  • Chiedere





#31 - L'ABC della candela

#30 - La scienza e la tecnica della candela

"Non c’è infatti legge che governi le varie parti dell’universo che non si manifesti in questo fenomeno. E non c’è mezzo migliore, né più efficace, per entrare nel dominio delle scienze naturali che studiare il fenomeno fisico di una candela che arde."

Michael Faraday, La storia chimica di una Candela



La cera che è sullo stoppino vaporizza per il calore della fiamma. Una volta allo stato gassoso, essa si combina con l'ossigeno dell'atmosfera formando la fiamma. Questa fiamma produce calore sufficiente a mantenere accesa la candela tramite la seguente catena di eventi: il calore della fiamma fonde la parte superiore della massa di combustibile, che sale lungo lo stoppino per capillarità, ed infine il combustibile liquefatto viene vaporizzato e brucia all'interno della fiamma.

La cera, la paraffina e la stearina, materiali di cui sono formate le candele, sono ricche di carbonio. Per ogni molecola di ossigeno che reagisce con un atomo di carbonio viene prodotta una molecola di anidride carbonica (C + O2 = CO2).

La cera posta sul bordo della candela è raffreddata dalla corrente ascensionale dell'aria richiamata dalla fiamma, in questo modo si forma uno scodellino di cera liquida contornato da una sottile parete di cera solida. Nel caso di candele dentro un contenitore (tealight, lumini votivi, bicchieri) non si forma uno scodellino di cera liquida ma si liquefa un intero strato di cera (anche 2/3 cm) quindi in questo tipo di candele è presente un bottone metallico al fondo dello stoppino per evitare che lo stoppino stesso cada una volta che la liquefazione della cera giunga al fondo del contenitore, inoltre lo stoppino viene rivestito con cera dal punto di fusione più elevato, per evitare che a contatto con la massa di cera fusa collassi e spenga la fiamma.

La combustione avviene in varie regioni (come si evince dai diversi colori visibili all'interno della fiamma). Nelle regioni blu, che sono quelle più calde, l'idrogeno si separa dal combustibile e brucia producendo vapore acqueo. La parte gialla, più luminosa è costituita dalle rimanenti particelle di carbonio che si ossidano formando anidride carbonica.



Via via che la massa di combustibile si scioglie e si consuma, la candela si accorcia. Lo stoppino è studiato perché si pieghi nella fiamma toccandone la superficie a metà altezza dove la fiamma è più calda e dove il cotone può bruciare senza lasciare residui.



Justus Liebig fu il primo a esaminare la natura chimica della cera d’api, e la classe di composti chimici chiamati genericamente cere in seguito venne descritta come miscela di esteri derivati da acidi carbossilici e alcoli, entrambi con lunghe catene di atomi di carbonio. Tuttavia si trattava di una definizione errata, poiché normalmente sono presenti anche una certa varietà di acidi carbossilici e altri idrocarburi a catena lunga fino a 30-32 atomi di carbonio, oltre a un 5% della sua composizione che ancora non è stata del tutto identificata.
Oggi, in un contesto industriale, le cere non sono definite tramite la loro formulazione chimica, bensì attraverso le singole proprietà fisiche, come la trasparenza, l’opacità, il punto di fusione, di rammollimento e la viscosità della fase liquida, tanto per fare qualche esempio.


Dal punto di vista della produzione, che oggi consta di numerosi procedimenti tecnici diversi, è interessare dare uno sguardo allo stato dell'arte precedente l'era industriale.
Nella celebre Encyclopédie di Denis Diderot e Jean Baptiste Le Rond d'Alembert particolare attenzione è data alle scienze, nonché alle tecniche delle arti e dei mestieri. Quattro incisioni all'acquaforte sono dedicate alla manifattura delle candele.
















Fonti:
https://gifh.wordpress.com/2011/12/19/tutto-il-fascino-della-chimica-nelle-candele-di-natale/
http://www.funsci.com/fun3_it/candela/piatto.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Candela_(illuminazione)




#29 - I numeri della candela

#28 - Il protagonista della candela

#27 - Il museo della candela

La candela è un oggetto della vita quotidiana usato fin dall'antichità, quindi se dovessi progettare un museo a lei dedicato, punterei sull'interattività del pubblico.
Per comprendere l'importanza e l'utilità della candela nelle società del passato sarebbe opportuno organizzare stanze dedicate in cui grandi schermi mostrino ricostruzioni animate delle scene di vita in cui le candele erano fondamentali.




A seguire inserirei postazioni con il materiale necessario per formare la propria candela, sarebbe un'esperienza attiva e piacevole soprattutto per i più piccoli.






#26 - La candela sui francobolli

Australia 1960


U.S.A. 1962


U.S.A. 1979


Honduras 1996


Slovenia 2010


Svizzera 2015






#25 - La candela a casa

A casa mia le candele fanno parte dell'arredamento...

...in salotto




...e anche in sala da pranzo





Ma è al buio della sera che diventano una presenza centrale nella casa, con un luce completamente diversa da quella delle classiche lampadine, una luce più calda, rilassante e accogliente.









#24 - La candela nel cinema

Beauty and the Beast (1991), diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise


Il maître Lumière in una scena del film





Young Frankenstein (1974), diretto da Mel Brooks


Gene Wilder in una scena del film




#23 - La candela nella Letteratura

Oscar aprì la porta con una spinta. La luce della strada si
riversò nel piccolo ingresso, ma oltre era buio.
   «Hai un fiammifero?» Domandai.
   «E una candela», rispose il mio amico con un sorriso,
tirandone fuori una dalla tasca del cappotto. «In Little
College Street sembravano essercene d'avanzo.»
   Mi porse il bastone da passeggio e accese la candela.
Ci richiudemmo la porta alle spalle e avanzammo verso le scale.


Da: Oscar Wilde e i delitti a lume di candela, Gyles Brandreth, 2007





Spegniti, spegniti breve candela! La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla.


Da  Macbeth: atto V, scena V, William Shakespeare





"Hai Paura Narciso?" gli diceva, "Hai orrore, hai veduto qualcosa? Sì reverendo, il mondo è pieno di morte; essa sta su ogni siepe, dietro ogni albero e non vi giova costruire mura e dormitori e cappelle e chiese, essa guarda dentro dalla finestra e ride e conosce perfettamente ciascuno di voi; nel cuore della notte la sentite ridere dietro le vostre finestre e pronunciare i vostri nomi. Cantate pure i vostri salmi e bruciate per bene le candele sull'altare e recitate i vostri vespri e i vostri mattutini e raccogliete erbe nel laboratorio e raccogliete libri nella biblioteca! Digiuni amico? Ti privi del sonno? Ti aiuterà ben lei, madonna Morte, e ti priverà di tutto, fino alle ossa.


 Da: Narciso e Boccadoro, Hermann Hesse, 1930





Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l'unica che l'aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d'alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell'universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel.

Da: La casa degli spiriti, Isabel Allende, 1982





#33 - La sintesi finale

Questo blog parla della candela . Ho avuto la possibilità di conoscerla a Santena , dove ha sede lo stabilimento produttivo della SER, soci...